Sant'Andrea Di Conza. 14 Settembre 2017.
“Sarà il caso, ma proprio in questi giorni in cui i paesi si svuotano nuovamente per la fine dell’estate, stanno per cominciare i lavori per la costruzione di 10 pale eoliche nel territorio di Conza della Campania, precisamente in località Piano di Conza, Costa Cappiello, Monte la Serra e Serro dei Mortai. La localizzazione di queste pale seguirebbe l’esatto tracciato dell’elettrodotto Goleto-Castelnuovo di Conza”, denunciano i giovani attivisti che poi ricostruiscono in una nota la vicenda partendo da un decreto dirigenziale della Regione Campania (il 257 del 02/05/2012) che autorizzava “la costruzione di un impianto di produzione di energia con tecnologia eolica (della potenza di 36MW) nel Comune di Conza della Campania. Gli enti interpellati danno il proprio consenso: l’ARPAC e l’ASL di Avellino sulla compatibilità elettromagnetica e acustica dell’impianto, il Comune di Conza della Campania sul profilo paesaggistico e la Comunità Montana Alta Irpinia sul vincolo idrogeologico. L’opera viene, dunque, considerata di pubblica utilità, indifferibile e urgente”. “Non riusciamo a credere che si possa approvare un progetto che prevede 10 pale eoliche a poche centinaia di metri dal Lago di Conza – dichiara l’associazione – mettendo a repentaglio l’intero ecosistema dello stesso (impatti sulla migrazione dell’avifauna, con conseguenze sullo spettacolo delle gru cenerine) e tutta l’area che è parte integrante dell’oasi WWF. Una zona, inoltre, popolata da numerose famiglie che rischiano di dover convivere con aerogeneratori che sfiorano i 200 metri di altezza a una distanza di 200 metri dalle proprie case. Il tutto a causa di pareri espressi da persone che abitano altrove. Nel Decreto Dirigenziale leggiamo anche che la società proponente è obbligata al ripristino dei luoghi, secondo la naturale vocazione, ad avvenuta ultimazione dell’impianto e alla rimozione di tutte le opere dell’impianto e relativo ripristino dei siti ad avvenuta cessazione produttiva. Tuttavia, queste opere vengono realizzate da srl (società che, alle prime difficoltà economiche, falliscono facilmente) e che, quindi, non esistono garanzie concrete, ad avvenuta cessazione produttiva, del ripristino dei luoghi secondo la naturale vocazione”.
“Trascorrono ben quattro anni. In questi quattro anni, i sindaci
dell’Alta Irpinia hanno chiesto – su spinta dei comitati ambientali –
una moratoria alla Regione Campania contro la proliferazione degli
impianti – continua la lunga nota degli ambientalisti santandreani – Nel
2016, la Moratoria viene approvata e la Regione si impegna a realizzare
il PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) e il PTR (Piano
Territoriale Regionale). Nel frattempo, però, con Decreto
Dirigenziale n.205 del 4/08/2016, il progetto per Conza della Campania
prosegue con delle modifiche, senza però alcun riferimento a un nuovo
studio sull’impatto ambientale:
“Quello che vogliamo denunciare adesso – è la conclusione della nota – è
che, nonostante la proroga, i lavori stanno per cominciare. E abbiamo
bisogno di un aiuto da parte di tutti per bloccarli immediatamente. Ci
sorgono subito alcune domande da porre agli enti che hanno dato parere
favorevole: |
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