sant andrea di conzaSant'Andrea Di Conza
SANT'ANDREA DI CONZA
Il Ruderi !? del Castello di cairano. In visita al castello "di quello che fù", con Andrea Ricciardiello. La storia . Il video del panorama ...
 
 

 

 
 
     
 
     
  Originariamente edificato in epoca longobarda, venne totalmente ricostruito durante la dominazione normanna. Nella parte più elevata della collina che domina il paese, i ruderi del Castello, a cui si accede faticando non poco lungo ripide salite, dominano la vasta vallata sottostante, parzialmente occupata dall'invaso di Conza.

A dire il vero, i ruderi sono visibili solo in piccola parte, come quelli che si vedono nell'immagine. La maggior parte sono coperti da terriccio e vegetazione, e verrano portati alla luce da futuri lavori.
Il territorio di Cairano venne frequentato ed abitato sin dall'Età del ferro, come confermarono i ritrovamenti archeologici, frutto di diverse campagne di scavo, che individuarono un insediamento ed una necropoli con tombe a fossa.

I reperti archeologici sono custoditi presso il Museo Irpino di Avellino. Si tratta di reperti unici, tanto che gli studiosi coniarono la denominazione di "Cultura di Cairano ed Oliveto Citra". Tali reperti archeologici, dalla raffinata lavorazione, dimostrano che in Irpinia, tra il IX ed il VII secolo A.C., vivevano popolazioni che avevano raggiunto un elevato livello di sviluppo, tanto da lavorare abilmente i metalli.

Nelle tombe a fossa vennero rinvenute delle spille (fibulae) ad occhiali o munite di arco a staffa, elmi di bronzo, vasi di terracotta, coltelli ricurvi, rasoi.

All'età romana risalgono dei reperti rinvenuti nelle località Rasale, Ischia della Corte ed a valle del paese.

La prima citazione del borgo medioevale risale al 1096, quando era definito "Castellum Carissanum". Tale Castello, eretto al tempo dei Longobardi nel punto più alto della collina, venne totalmente ricostruito in epoca normanna, quando feudatari erano i Balvano (o Balbano).

Durante il Medioevo, funse da fortificazione di Conza, per la sua strategica posizione panoramica. Successivi feudatari furono i Del Balzo, i Gesualdo, i Ludovisi, i Cimadoro (verso la metà del XVII secolo, con presumibile trasformazione della struttura difensiva distrutta nel Medioevo in residenza gentilizia) ed i Garofalo.

Cairano diede i natali al musicista Carlo Di Marzio, al giurista Michele De Stefano, allo storico sacerdote Sabino Amato ed a Eugenio Malossi, inventore del "Regolo Malossi", utilizzato per l'educazione di ciechi e sordi.

Per quanto attiene alla questione etimologica, è possibile che il nome del paese derivi dalla scoperta di un altare dedicato nell'antichità al Dio Ciano.
 
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